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Ortodonzia

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DEFINIZIONE
L’ortognatodonzia è la branca dell’odontoiatria che si occupa di diagnosticare, prevenire, e trattare le malposizioni dei denti e delle ossa  facciali, ristabilendo un corretto equilibrio anatomico fra:
    
- i singoli elementi dentali (anomalia dento-dentale);
- gli elementi dentari e le ossa in cui sono alloggiati (anomalia dento-alveolare);
- il mascellare superiore e quello inferiore (anomalia scheletrica).


OBIETTIVI
Gli obiettivi della terapia ortognatodontica sono:

- il corretto allineamento dei denti;
- il ripristino di forma e integrità dei tessuti di sostegno dei denti;
- il miglioramento dell’estetica del terzo inferiore del viso.


EZIOLOGIA (CAUSA)  delle malocclusioni

I fattori che concorrono all’insorgenza di una malocclusione possono essere molteplici e complessi.
In una semplificazione estrema possiamo riconoscere due grandi gruppi:

Fattori ereditari:
-anomalie di dimensione dei denti in eccesso o in difetto (macrodonzia e macrodonzia);
-anomalie di dimensione delle ossa di sostegno dei denti (mascella e mandibola);
-anomalie di posizione del capo mobile della testa (mandibola).

Fattori ambientali:
-persistenza di abitudini viziate (succhiamento pollice, uso prolungato del biberon o del ciuccio);
-scorretto coordinamento dei muscoli intra e extraorali (deglutizione atipica, interposizione del labbro inferiore);
-respirazione orale quale effetto di un’ostruzione delle vie aeree superiori ( adenoidi ipertrofiche o alterazioni morfologiche dell’area);
-perdita precoce di denti decidui o permanenti secondaria a traumi o carie deostruenti.



CLASSIFICAZIONE

Le malocclusioni possono manifestarsi in ciascuno dei tre piani dello spazio, determinando un problema:

- In senso trasversale, ovvero nel senso della larghezza delle ossa mascellari:


- In senso antero-posteriore, ovvero nel senso della lunghezza:

- protrusione superiore (in cui è il mascellare superiore ad essere spostato troppo in avanti rispetto alla norma);

- deficit inferiore (è la situazione clinica più frequente). In questo tipo di malocclusione occorre distinguere ulteriormente fra deficit di dimensione (ipomandibulia) e di posizione  (mandibola in una posizione troppo arretrata rispetto a quella normale);


- una combinazione delle due situazioni cliniche sopradescritte (protrusione superiore e retrusione inferiore).

- ipoplasia mascellare: crescita insufficiente della premaxilla;


- iperplasia mandibolare: crescita eccessiva della mandibola (sempre geneticamente determinata e con una spiccata famigliarità);


- combinata: da ipoplasia superiore e iperplasia inferiore;
 

-pseudo III° classe: in cui vi è un adattamento funzionale e posturale della mandibola che “slitta” in avanti:


- In senso verticale, ovvero nel senso dell’altezza:

 


In realtà, molto più frequentemente, le malocclusioni si presentano in associazione su più piani dello spazio e sono il risultato di una combinazione di diversi fattori causali.
La diagnosi di sospetta malocclusione può essere fatta già dal pediatra o dall’odontoiatra generico, ma deve essere confermata dallo specialista (ortognatodontista).

 

A cura della Dott.ssa Mariarosa Armandi